mercoledì 26 ottobre 2011

CASHER, GLATT, CHALAQ O MEHADRIN?

Mi sembra sia opportuno fare chiarezza sulle varie denominazioni di casherut della carne. In particolare cosa significhino e da dove vengano i termini casher, glatt kosher, chalaq Bet Yosef e mehadrin.

La definizione di carne casher per i sefarditi

I sefarditi seguono l'opinione del Bet Yosef, autore dello Shulchan Aruch.

Secondo lo Shulchan Aruch (Yorè Deà, capitolo 39) esiste solo un livello di casherut per la carne. Senza entrare nei dettagli esso richiede che l'animale venga controllato per appurare che non abbia tutta una serie di lesioni o imperfezioni delle membra, incluso il fatto che il polmone sia liscio (“chalaq”). Se così è, la carne macellata nel modo prescritto è casher. Se vi sono imperfezioni o lesioni la carne non è casher. È questa l'halakhà per i sefarditi. Si noti che il polmone non liscio è un'imperfezione frequente, ma è solo una delle tante possibili imperfezioni.

In alcune comunità sefardite, per esempio nel nord Africa, vi era l'uso permissivo di consumare carne senza che il polmone fosse liscio. La maggior parte dei posqim sefarditi sono però contrari. Si veda in proposito i responsi di Rav Ovadià Yosef (Yechavè Da'at 3, 56) e del Kaf Ha-Chaim (39, 221-222).

Le definizione della carne casher per gli ashkenaziti e il concetto di glatt kosher

Gli ashkenaziti seguono invece l'opinione di Rav Moshè Isserless, noto con l'acronimo Remà, autore delle glosse allo Shulchan Aruch in cui specifica le differenze rispetto all'opinione di Rav Yosef Caro valide per gli ashkenaziti.

Per far fronte alla necessità di mangiare carne con un certo standard di casherut in un periodo di forti pressioni economiche che caratterizzavano l'Europa del sedicesimo secolo, vennero accettate una serie di facilitazioni rispetto a quanto richiesto dallo Shulchan Aruch.

Anche se vi sono alcune lievi, specifiche e numerate lesioni o imperfezioni per cui il polmone non è completamente liscio, per gli ashkenaziti tale carne rientra lo stesso nella definizione di polmone liscio (in yiddish liscio si dice “glatt”). Si tratta quindi di una definizione lievemente più permissiva rispetto ai sefarditi. Essa prende il nome di glatt kosher.

Inoltre per avere uno standard minimo di casherut in tali difficili condizioni economiche, l'uso accettato dagli ashkenaziti è che se le lesioni possono venire tolte senza forare il polmone, anche se la carne non è glatt, la carne è comunque kosher.

Va notato che per quanto sia un minhag accettato, si tratta pur sempre di una facilitazione rispetto al livello ottimale di carne glatt kosher. Per questo motivo, secondo molti decisori halachici ashkenaziti successivi (per esempio il Chatam Sofer, vedi responso a Y.D. 39) una persona scrupolosa nell'osservanza delle mitzvot dovrebbe mangiare solo carne glatt kosher. Si noti che chi ha accettato la restrizione di mangiare carne glatt kosher non può mangiare carne semplicemente kosher.

Da qui deriva la distinzione, nel mondo ashkenazita, tra:

- carne casher o kosher (secondo la pronuncia ashkenazita), ovvero il livello minimo di casherut, e

- glatt kosher, ovvero un livello superiore e ottimale di casherut, consumata dagli “scrupolosi”.

Da dove viene il termine chalaq Bet Yosef?

La distinzione tra un livello normale e un livello superiore di casherut non esiste invece nel mondo sefardita. Il livello è unico e non è prevista la facilitazione del Remà di consumare carne senza che il polmone sia liscio.

Spiega Rav Ovadià Yosef shlit'a che fino a 150 anni fa a Yerushalaim non vi erano praticamente ashkenaziti, ma solo sefarditi e la carne veniva venduta semplicemente come carne casher anche se era necessario che il polmone fosse liscio come prescrive lo Shulchan Aruch.

Con l'avvento degli ashkenaziti, i quali come abbiamo visto sono più permissivi nella shechità e nel controllo degli animali rispetto ai sefarditi, si creò di fatto una situazione poco chiara in cui veniva venduta carne con la denominazione casher, che pur essendo kosher per gli ashkenaziti, non era considerata casher per i sefarditi.

Per rimediare a questa anomalia, Rav Shaul Elyashar zl, il rabbino capo sefardita dell'allora Palestina, decise che i macellai indicassero due livelli di casherut:

- carne con il timbro kosher, permessa solo per gli ashkenaziti, ma non considerata casher per i sefarditi, e

- carne con il timbro chalaq Bet Yosef che era invece permessa per i sefarditi (e a maggior ragione per gli ashkenaziti). Tale timbro venne denominato chalaq Bet Yosef, dato che Bet Yosef è il nome con il quale è noto l'autore dello Shulchan Aruch che richiede come standard normale di casherut che il polmone sia liscio (“chalaq”). Vedi anche il responso di Rav S. Elyashar (Simcha La-Ish, Orach Chaim, 13).

Ogni timbro casher è veramente casher?

Oltre al polmone liscio vi sono altri aspetti relativi alla shechità e al controllo degli animali per i quali il Bet Yosef è più permissivo rispetto al Remà. Nella pratica ciò vuol dire che, al di là di quanto detto finora, carne che sia considerata casher secondo il Bet Yosef può essere considerata non kosher dal Remà. E viceversa carne kosher per il Remà può essere considerata non casher dal Bet Yosef.

In alcuni macelli viene certificata come casher / kosher della carne che sia considerata tale anche solo dal Bet Yosef o dal Remà. Dato che non si può scegliere una facilitazione di un decisore halachico e allo stesso tempo quella di un altro, vuol dire che se un sefardita e un ashkenazita mangiano la carne con lo stesso timbro molto probabilmente uno dei due sta mangiando carne non casher. Tale carne è quindi di dubbia casherut. Immagino che ciò venga fatto per questioni economiche e con la politica (discutibile) che è preferibile che si mangi carne di dubbia casherut piuttosto che carne non casher.

Cosa vuol dire mehadrin?

Le certificazioni glatt kosher e chalaq Bet Yosef sono note, in Eretz Israel, ma anche all'estero, con il termine di “mehadrin” in contrapposizione alle certificazioni semplicemente casher che come abbiamo visto non sono necessariamente accettabili da tutti. Anche se il concetto talmudico di “mehadrin” ha una connotazione diversa, è invalso l'uso di applicarlo alla casherut. Rispetto ai termini glatt e chalaq, tale termine ha il pregio di indicare un livello superiore di casherut non solo per quanto riguarda il polmone, ma anche il controllo delle altre parti dell'animale o il tipo di schechità.

Il termine “mehadrin” viene utilizzato per certificare anche altri prodotti quali polli, latte e formaggi i quali hanno un livello di casherut superiore (per esempio chalav israel). Alcune certificazioni “mehadrin” includono sia le restrizioni valide per gli ashkenaziti che quelle valide per i sefarditi, in modo che esse possano essere consumate da tutti gli ebrei indipendentemente dalla loro origine o livello di osservanza.

In alcuni casi viene usato anche il termine glatt o chalaq per indicare un livello di casherut superiore di tali prodotti. Si tratta senz'altro di un uso improprio del termine, ma così è l'uso.

Cosa succede all'estero?

La Orthodox Union, la principale autorità di casherut americana (ashkenazita), mette il proprio timbro OU (senza specifiche) solo su carne glatt kosher anche se non necessariamente chalaq Bet Yosef. Lo stesso vale per alcune altre agenzie americane. Nel mondo ashkenazita il livello di glatt kosher sembra quindi alquanto diffuso ed accettato.

A Londra due bate' din ashkenaziti e quello sefardita hanno unito le proprie forze nella London Board of Sh'chita (fondata 200 anni fa) la quale produce carne con tre diverse certificazioni: kosher, glatt kosher e chalaq Bet Yosef.

In Eretz Israel il rabbinato centrale produce una certificazione standard (casher / kosher) e una “mehadrin”. Vi sono inoltre un numero elevato di certificazioni con diversi standard di casherut. Ce n'è per tutti i gusti anche se alle volte può essere difficile districarsi.

Dato che viviamo in un mondo integrato, molti produttori locali si adeguano agli standard e nominativi prevalenti. È compito del rabbino locale indicare quali certificazioni siano accettabili dai diversi membri della comunità.

E in Italia?

Stimati rabbini italiani mi hanno spiegato che gli ebrei di rito italiano, che non sono nè sefarditi nè ashkenaziti, seguono l'opinione del Bet Yosef salvo i rari casi in cui vi siano autentici minhaghim diversi. In mancanza di un minhag italiano facilitante, gli ebrei di rito italiano dovrebbero quindi comportarsi come i sefaraditi e consumare solo carne chalaq Bet Yosef.

Ho sentito dire in un recente intervento a nome di Rav Toaff che a Roma prima della guerra si vendeva solo carne chalaq Bet Yosef e che veniva venduta con il nome semplice di carne casher. Evidentemente il problema di Yerushalaim di 150 anni fa non si poneva. Oggi, per la presenza di prodotti di carne d'importazione, forse sì.

Non so come sia gestita la casherut in Italia e con questo articolo non intendo assolutamente intromettermi. Ritengo però sia utile sapere cosa succede all'estero e cosa significhino le diverse certificazioni di casherut che giungono sulla tavola degli ebrei italiani.

Conclusioni

Da 150 anni la classificazione della carne casher include i seguenti termini:

- il termine casher (o kosher) che è permesso solo per gli ashkenaziti purchè si verifichi con un rabbino competente che si tratti effettivamente di carne kosher e non di dubbia casherut;

- il termine glatt kosher (spesso chiamato semplicemente “mehadrin”) che indica il livello preferito di casherut per gli ashkenaziti ed è richiesto come standard dagli ashkenaziti “scrupolosi”; e

- il termine chalaq Bet Yosef (anche questo viene spesso chiamato “mehadrin”) che è il livello base di casherut richiesto per i sefarditi e, salvo vi siano minhaghim diversi è richiesto anche per gli ebrei di rito italiano.

Se l'analisi fin qui fatta è corretta, se si mettono insieme ebrei ashkenaziti “scrupolosi”, ebrei sefarditi e ebrei di rito italiano, ne risulta che per la stragrande maggioranza degli ebrei che vivono in Italia sarebbe corretto mangiare carne glatt / chalaq. Nel caso in cui i costi siano rilevanti, è compito di un poseq stabilire se in Italia è possibile essere flessibili e in che misura.

Michele Cogoi
mikeamchaisrael.blogspot.com

2 commenti:

  1. Il controllo del polmone (glatt/chalaq) vale solo per carne ovina e bovina? Rigirando la frittata, anzi la bistecca: basta un timbro "kosher" senza ulteriori specifiche per poter consumare un pollo senza trasgredire l'Halakha secondo Bet Yosef o Rema'?

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  2. Innanzitutto va detto che non intendevo assolutamente dire che ogni certificazione semplicemente kasher sia dubbia, ma solo che va verificato con il proprio Rav di fiducia se un determinato "heksher"(certificazione) sia accetabile o no.

    Il concetto di glatt/chalaq riguarda prevalentemente la carne bovina, dato che per i bovini il polmone non liscio e' un'imperfezione frequente. Va notato che l'approccio permissivo del Rema' vale solo per bovini adulti, ma non per vitelli, ne' per gli ovini (p.es. agnelli e capretti) per il quali anche se sono vertificati semplicemente kosher il polmone deve essere perfettamente liscio (Y.D. 39, 13).

    Per i polli esistono una serie di altre imperfezioni che vanno controllate. Riguardo ai polmoni, vi sono alcuni posqim che ritengono che oggigiorno non si possa ritenere un pollo privo di adesioni senza controllo (Rav Moshe Feinstein zzl e Rav Moshe Sternbuch shlit'a). Che io sappia molte certificazioni "mehadrin" includono anche il controllo chalaq per i polli.

    Anche se e' possibile che per i polli si applichino facilitazioni incrociate come per i bovini, non so cosa succeda nella pratica. Bisogna verificare con rav / shochet competente.

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