RIDOMANDA. Posso rifare il letto di Shabbat? E lavare i piatti?
RISPOSTA. È permesso rifare il letto di Shabbat, pulire il tavolo e lavare i piatti (facendo attenzione a non incorrere in alcuna trasgressione) se lo si fà per lo Shabbat stesso. Per esempio è permesso rifare il letto la mattina di Shabbat se si vuole dormire il pomeriggio. È anche permesso pulire il tavolo e lavare i piatti venerdì sera e Shabbat durante la giornata se verranno utilizzati ancora durante lo stesso Shabbat.
Preparativi. Non è invece permesso fare un preparativo a Shabbat per un'azione che si compirà dopo il termine di Shabbat. Va notato che è il preparativo stesso ad essere proibito anche se esso non constituisce in sè e per sè una melachà o una proibizione rabbinica di altro tipo, ma solo perchè si sminuisce (dissacra) in questo modo il valore dello Shabbat. (Rambam, Hilchot Shabbat 23, 7). Non fa differenza se il preparativo comporta anche solo un minimo sforzo o serva per una mitzvà che si compirà immediatamente dopo il termine dello Shabbat.
Lo stesso principio si applica da Yom-Tov ad un giorno feriale (chol) o semi-festivo (chol ha-moed); da Shabbat a Yom-Tov e viceversa; dal primo al secondo giorno di Yom-Tov; e da uno Shabbat a quello successivo.
Pertanto è proibito lavare piatti e pentole che non verranno utilizzati prima della fine dello Shabbat. È anche proibito preparare del cibo per mangiarlo dopo Shabbat, così come piegare il tallet anche se esso verrà utilizzato solo lo Shabbat successivo. (Shemirat Shabbat Ke-Ilchatà 28, 77-79).
Vi sono però alcune importanti eccezioni.
Il preparativo serve anche per Shabbat. Se il preparativo ha anche una funzione, non solo per un altro giorno, ma anche per lo Shabbat stesso, è permesso compierlo.
È permesso quindi rifare il letto di Shabbat anche se non si dormirà nel pomeriggio, ma si vuole solo che la casa sia ordinata per rendere lo Shabbat più piacevole.
È permesso rimuovere i piatti dal tavolo dopo la seudà shelishit sapendo che non saranno più utilizzati a Shabbat, ma solo per il fatto che si vuole utilizzare la sala da pranzo e si vuole che essa sia pulita e ordinata. È permesso metterli nel lavandino della cucina (facendo attenzione a non trasgredire altre melachot quali borer) per essere lavati solo dopo la fine dello Shabbat. Non è invece permesso toglierli dal tavolo (nemmeno dopo i pasti precedenti) se non si utilizzerà più la stanza durante lo Shabbat. (Shemirat Shabbat Ke-Ilchatà 28, 86-87).
Azione abitudinaria. Esiste poi un'altra importante eccezione. Se il preparativo è compiuto in modo automatico (ovvero senza pensare al risultato) e senza alcuno sforzo particolare, è permesso farlo anche se è per un'azione che si compirà dopo Shabbat.
Per esempio è permesso riportare il tallet a casa dopo la tefillà (se c'è l'eruv); è permesso rimettere il cibo nel frigorifero dopo la seudà shelishit e mettere i piatti e stoviglie a mollo nel lavandino perchè il cibo non si appiccichi; ed è permesso uscire per la tefillà di arvit di motzae shabbat portando le chiavi di casa (se c'è l'eruv). (Shemirat Shabbat Ke-Ilchatà 28, 89).
RISPOSTA. È permesso rifare il letto di Shabbat, pulire il tavolo e lavare i piatti (facendo attenzione a non incorrere in alcuna trasgressione) se lo si fà per lo Shabbat stesso. Per esempio è permesso rifare il letto la mattina di Shabbat se si vuole dormire il pomeriggio. È anche permesso pulire il tavolo e lavare i piatti venerdì sera e Shabbat durante la giornata se verranno utilizzati ancora durante lo stesso Shabbat.
Preparativi. Non è invece permesso fare un preparativo a Shabbat per un'azione che si compirà dopo il termine di Shabbat. Va notato che è il preparativo stesso ad essere proibito anche se esso non constituisce in sè e per sè una melachà o una proibizione rabbinica di altro tipo, ma solo perchè si sminuisce (dissacra) in questo modo il valore dello Shabbat. (Rambam, Hilchot Shabbat 23, 7). Non fa differenza se il preparativo comporta anche solo un minimo sforzo o serva per una mitzvà che si compirà immediatamente dopo il termine dello Shabbat.
Lo stesso principio si applica da Yom-Tov ad un giorno feriale (chol) o semi-festivo (chol ha-moed); da Shabbat a Yom-Tov e viceversa; dal primo al secondo giorno di Yom-Tov; e da uno Shabbat a quello successivo.
Pertanto è proibito lavare piatti e pentole che non verranno utilizzati prima della fine dello Shabbat. È anche proibito preparare del cibo per mangiarlo dopo Shabbat, così come piegare il tallet anche se esso verrà utilizzato solo lo Shabbat successivo. (Shemirat Shabbat Ke-Ilchatà 28, 77-79).
Vi sono però alcune importanti eccezioni.
Il preparativo serve anche per Shabbat. Se il preparativo ha anche una funzione, non solo per un altro giorno, ma anche per lo Shabbat stesso, è permesso compierlo.
È permesso quindi rifare il letto di Shabbat anche se non si dormirà nel pomeriggio, ma si vuole solo che la casa sia ordinata per rendere lo Shabbat più piacevole.
È permesso rimuovere i piatti dal tavolo dopo la seudà shelishit sapendo che non saranno più utilizzati a Shabbat, ma solo per il fatto che si vuole utilizzare la sala da pranzo e si vuole che essa sia pulita e ordinata. È permesso metterli nel lavandino della cucina (facendo attenzione a non trasgredire altre melachot quali borer) per essere lavati solo dopo la fine dello Shabbat. Non è invece permesso toglierli dal tavolo (nemmeno dopo i pasti precedenti) se non si utilizzerà più la stanza durante lo Shabbat. (Shemirat Shabbat Ke-Ilchatà 28, 86-87).
Azione abitudinaria. Esiste poi un'altra importante eccezione. Se il preparativo è compiuto in modo automatico (ovvero senza pensare al risultato) e senza alcuno sforzo particolare, è permesso farlo anche se è per un'azione che si compirà dopo Shabbat.
Per esempio è permesso riportare il tallet a casa dopo la tefillà (se c'è l'eruv); è permesso rimettere il cibo nel frigorifero dopo la seudà shelishit e mettere i piatti e stoviglie a mollo nel lavandino perchè il cibo non si appiccichi; ed è permesso uscire per la tefillà di arvit di motzae shabbat portando le chiavi di casa (se c'è l'eruv). (Shemirat Shabbat Ke-Ilchatà 28, 89).
Un uomo di nome Gesù 2000 anni fa' disse:Dio ha fatto il sabato per l'uomo non l'uomo per il sabato...
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