martedì 3 maggio 2011

È CORRETTO GIOIRE PER LA MORTE DI BIN LADEN?

[Sintesi di un shiur di Rav Rashi Simon, fondatore di Kesher, Londra]

Vi è una nota tradizione rabbinica (Meghilla 10b) secondo la quale gli angeli vennero esortati a non cantare le lodi di Ha-Kadosh Baruch-Hu quando gli egiziani affogarono nel mar Rosso. Ciò sembra in linea con il verso dei Proverbi che dice di "non goire per la disfatta dei tuoi nemici".

D'altro canto gli ebrei gioirono, eccome, esultando con la Cantica del Mare (Shirat Ha-Yam) che leggiamo ogni mattina durante le nostre preghiere. Vi sono anche altre fonti secondo le quali vi è un "canto di gioia" nei mondi superiori quando muoiono i malvagi (vedi Shulchan Aruch Yore Dea 345:5 e Shakh in loco).

Mentre il trionfalismo è di solito inopportuno, è invece giustificabile sentirsi soddisfatti quando giustizia è fatta e i malvagi, artefici dei peggiori delitti, vengono eliminati.

L'ultima parola sta però a Beruria (la moglie di Rabbi Meir, il saggio del Talmud, Berachot 10a): è meglio che i malvagi si pentano e correggano le proprie vie, piuttosto che muoiano tali.

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