mercoledì 7 luglio 2010

9.5 I COMMENSALI BEVONO IL VINO

I commensali bevono il vino dal bicchiere del kiddush. Dopo che la persona che ha recitato il kiddush ha bevuto, è bene che tutti i presenti per i quali si è recitato il kiddush, assaggino il vino dal bicchiere del kiddush (senza versarlo nei propri bicchieri). È sufficiente bere un sorso.

I commensali possono bere il vino dal proprio bicchiere. Se si preferisce, vi sono forti basi halachiche per permettere di versare il vino nei bicchieri dei commensali. Ciò va fatto nel seguente modo:

(i) se dopo che è stato bevuto il “ki-melò lugmav” iniziale rimane un revi'it [22] nel bicchiere, chi recita il kiddush può versare un pò di vino in un secondo bicchiere (o direttamente nei bicchieri dei commensali) e bere la quantità necessaria dal bicchiere del kiddush. Il vino versato nel secondo bicchiere può quindi venir diviso tra i commensali ognuno nel proprio bicchiere. Prima di bere, i commensali devono aspettare che chi ha recitato il kiddush abbia bevuto il vino;

(ii) se dopo aver bevuto il “ki-melò lugmav” non rimane un revi'it nel bicchiere, chi recita il kiddush deve prima bere il “ki-melò lugmav” e poi versare il vino per i commensali.

In entrambi i casi se si recita il kiddush per un gran numero di persone (tale che dopo aver bevuto il “ki-melò lugmav” non rimane sufficente vino per tutti i commensali), è possibile aggiungere del vino prima di versarlo ai commensali.

Alcuni commensali hanno l'uso di dire il kiddush sottovoce per se stessi. (S) Secondo il Kaf Ha-Chaim i membri della famiglia devono compiere la mitzvà ascoltando il kiddush dal capofamiglia.

Non è necessario che i commensali bevano il vino. Va notato che, anche se è buona pratica, non è necessario che i commensali bevano il vino. Purchè i commensali abbiano ascoltato il kiddush e chi recita abbia bevuto la quantità di “ki-melò lugmav”, essi hanno compiuto la mitzvà. Pertanto anche se un commensale intendeva bere del vino e ha invece compiuto un'interruzione “rilevante” [23] che richiederebbe una nuova berachà per permettere di bere il vino, può decidere invece di non bere il vino del kiddush.

Il vino durante il pasto. Se si è bevuto del vino, la berachà sul vino del kiddush copre tutto il vino che si beve durante il pasto e non c'è bisogno di dire un'ulteriore berachà. Ciò vale nel caso in cui (i) al momento in cui si è recitata la berachà si abbia avuto intenzione specifica di coprire anche il vino del pasto o (ii) si sia soliti bere del vino durante il pasto.

A prescindere dal fatto che gli altri abbiano bevuto del vino, l'individuo che non ha bevuto per niente al momento del kiddush deve ripetere la berachà sul vino prima di berne durante il pasto. Inoltre, se non si beve al momento del kiddush, non ha alcun effetto avere in mente di coprire con la berachà del kiddush il vino che si berrà durante il pasto.

Va notato che se al momento in cui si recita (o si ascolta) il kiddush si è avuta specifica intenzione di non bere ulteriore vino durante il pasto, è necessario ripetere la berachà sul vino prima di berne successivamente.

La moglie. È buon uso che il marito dopo aver recitato il kiddush e bevuto il vino, faccia bere la moglie prima degli altri membri della famiglia e commensali. Se la moglie è in stato di niddà [24], il marito non le passa direttamente il bicchiere, ma (senza far notare la cosa ai commensali) appoggia il bicchiere sul tavolo e lei lo prende. Se il marito vuole finire il vino dopo che la moglie ha bevuto, lo può fare dallo stesso bicchiere solo se qualcun'altro ha bevuto dopo di lei. Altrimenti il vino rimanente va versato in un altro bicchiere e il marito può berlo.

Nel caso in cui si opti per l'opzione di versare il vino in altri bicchieri per tutti i commensali, il marito non può versare del vino specificamente per la moglie niddà. È sufficiente che il marito versi per tutti e poi ognuno prende il bicchiere che preferisce, inclusa la moglie. C'è chi usa far bere alla moglie (e ai famigliari) il vino dal bicchiere del kiddush e ai commensali il vino dai propri bicchieri.

Note
[22] Vedi capitolo 9.1.
[23] Per esempio abbiano distolto la propria attenzione o abbiano parlato di cose non inerenti il kiddush (come spiegato nel capitolo precedente).
[24] Stato di “impurità rituale” della donna. Durante questo periodo l'halachà prescrive che marito e moglie mantengano alcune “separazioni”. Non entriamo qui nell argomento, ma si sappia che tra le altre cose non è permesso che il marito consumi il cibo direttamente dal piatto o dal bicchiere della moglie, che le versi del vino e che si passino oggetti direttamente dalla mano di uno alla mano dell'altro.

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