La mitzvà del kiddush va compiuta nel modo migliore possibile, ovvero scegliendo un buon vino, con un heksher (marchio di kashrut) impeccabile. Alcuni vini sono soggetti a bollitura o a pastorizzazione e pertanto possono essere bevuti anche se vengono toccati da un non ebreo o da un ebreo che viola pubblicamente lo Shabbat. (S) Secondo il Kaf Ha-Chaim per il kiddush è preferibile non usare vino mevushal (bollito). [1]
È generalmente preferibile che il vino sia rosso. È importante che il vino utilizzato per il kiddush non sia rimasto scoperto neanche per un breve periodo. È preferibile quindi versare il vino immediatamente prima di recitare il kiddush.
La mitzvà va compiuta con un bicchiere pieno di vino anche se esso contiene molto di più della misura minima necessaria di un revi'it. [2] Nel caso in cui non si abbia vino a sufficienza, si può recitare il kiddush con un bicchiere di vino non pieno, purchè vi sia almeno la quantità minima di un revi'it.
Non si può recitare il kiddush con un bicchiere di vino dal quale qualcun'altro abbia bevuto. [3] Se è stato bevuto solo un piccolo sorso non è un problema. Se ci si rende conto di aver recitato il kiddush su un bicchiere dal quale qualcun'altro aveva già bevuto, si è compiuta comunque la mitzvà.
Il “difetto” può essere corretto semplicemente aggiungendo un pò di vino [4] versandolo dalla bottiglia o meglio ancora versando innanzitutto un po' di vino dalla bottiglia nel bicchiere dal quale si è bevuto, per poi riversare il contenuto nella bottiglia e mescere il vino nel bicchiere. [5]
Note
[1] Secondo alcune autorità, incluso Rav O.Yosef shlit'a, la pastorizzazione non è sufficiente a permettere che il vino toccato da un non ebreo o da un ebreo che violi pubblicamente lo Shabbat sia ancora bevibile, come avviene invece con la bollitura. Attenzione che non si tratta di una norma relativa solo al kidush: se un vino non soggetto a bollitura (o pastorizzazione) viene toccato da una delle persone indicate, non può più essere bevuto.
[2] Vedi capitolo 9.1.
[3] È chiaro che non si tratta di una questione igienica quanto piuttosto dello status del vino. A differenza di quanto menzionato in nota 1, si tratta qui di norme relative esclusivamente al vino utilizzabile per il kiddush.
[4] O anche un po' d'acqua, facendo attenzione a non diluire il vino. In caso di difficoltà a reperire altro vino (o acqua) è permesso utilizzare un bicchiere dal quale si sa che qualcuno ha bevuto. purchè sia rimasto almeno un revi'it di vino.
[5] Se si dovesse versare il vino “difettoso” nella bottiglia di vino, si renderebbe “difettoso” anche il vino contenuto nella bottiglia. Se invece si è versato un po' di vino nel bicchiere dal quale si ha bevuto, il vino non è piu' “difettoso” e può essere versato nella bottiglia.
È generalmente preferibile che il vino sia rosso. È importante che il vino utilizzato per il kiddush non sia rimasto scoperto neanche per un breve periodo. È preferibile quindi versare il vino immediatamente prima di recitare il kiddush.
La mitzvà va compiuta con un bicchiere pieno di vino anche se esso contiene molto di più della misura minima necessaria di un revi'it. [2] Nel caso in cui non si abbia vino a sufficienza, si può recitare il kiddush con un bicchiere di vino non pieno, purchè vi sia almeno la quantità minima di un revi'it.
Non si può recitare il kiddush con un bicchiere di vino dal quale qualcun'altro abbia bevuto. [3] Se è stato bevuto solo un piccolo sorso non è un problema. Se ci si rende conto di aver recitato il kiddush su un bicchiere dal quale qualcun'altro aveva già bevuto, si è compiuta comunque la mitzvà.
Il “difetto” può essere corretto semplicemente aggiungendo un pò di vino [4] versandolo dalla bottiglia o meglio ancora versando innanzitutto un po' di vino dalla bottiglia nel bicchiere dal quale si è bevuto, per poi riversare il contenuto nella bottiglia e mescere il vino nel bicchiere. [5]
Note
[1] Secondo alcune autorità, incluso Rav O.Yosef shlit'a, la pastorizzazione non è sufficiente a permettere che il vino toccato da un non ebreo o da un ebreo che violi pubblicamente lo Shabbat sia ancora bevibile, come avviene invece con la bollitura. Attenzione che non si tratta di una norma relativa solo al kidush: se un vino non soggetto a bollitura (o pastorizzazione) viene toccato da una delle persone indicate, non può più essere bevuto.
[2] Vedi capitolo 9.1.
[3] È chiaro che non si tratta di una questione igienica quanto piuttosto dello status del vino. A differenza di quanto menzionato in nota 1, si tratta qui di norme relative esclusivamente al vino utilizzabile per il kiddush.
[4] O anche un po' d'acqua, facendo attenzione a non diluire il vino. In caso di difficoltà a reperire altro vino (o acqua) è permesso utilizzare un bicchiere dal quale si sa che qualcuno ha bevuto. purchè sia rimasto almeno un revi'it di vino.
[5] Se si dovesse versare il vino “difettoso” nella bottiglia di vino, si renderebbe “difettoso” anche il vino contenuto nella bottiglia. Se invece si è versato un po' di vino nel bicchiere dal quale si ha bevuto, il vino non è piu' “difettoso” e può essere versato nella bottiglia.
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