Il bicchiere con il quale si dice il kiddush deve contenere almeno un revi'it (“quarto” di log) di vino. Vi sono tre opinioni su quale sia tale misura:
- A Yerushalaim l'uso (adottato da molti sefarditi) è 86 cc;
- L'uso comune fuori da Eretz Israel è 137 cc;
- Secondo il Chazon Ish la misura è 150 cc.
Dato che come abbiamo visto sopra il kiddush della sera di Shabbat e l'havdalà al termine di Shabbat sono considerati de-oraita (prescritti dalla Torà), si utilizza la misura più grande (per il principio di safek de-oraita le-chumrà, ovvero che per le mitzvot stabilite dalla Torà, in caso di dubbio si sceglie l'opzione più esigente). La stessa misura va utilizzata per il kiddush della sera di Yom-Tov e dell'havdalà al termine di Yom-Tov dato che, pur essendo stabiliti dai Maestri z.l., vengono messi sullo stesso piano dei corrispondenti di Shabbat. Va verificato prima di Shabbat che il bicchiere che si utilizza per il kiddush contenga tali quantità.
Per quanto riguarda il kiddush del giorno di Shabbat e Yom-Tov, dato che sono di origine rabbinica, è sufficiente utilizzare la minore delle suddette quantità. Dato che si usa recitare il kiddush su un bicchiere pieno, la quantità è di solito ben superiore.
Se si recita il kiddush con una quantità di vino inferiore a quella necessaria, non si è adempiuto l'obbligo di recitare il kiddush e si è compiuta una trasgressione dato che la berachà è stata recitata in vano.
È bene abbellire la mitzvà utilizzando un bel bicchiere di vino. Si può utilizzare un bicchiere “usa e getta” solo se non si ha a disposizione nessun altro bicchiere. È preferibile che il bicchiere non sia rovinato (ovvero rotto, scheggiato o crepato). Se non si ha un bicchiere intero si può usare un bicchiere “rovinato”, ma non se esso ha un foro tale da non contenere un revi'it al di sotto del foro, nè se ha una crepa tale da non contenere liquidi caldi.
È opportuno lavare o pulire con un panno il bicchiere dentro e fuori per assicurarsi che sia pulito. Secondo lo Zohar si usa lavare il bicchiere anche se è già perfettamente pulito.
- A Yerushalaim l'uso (adottato da molti sefarditi) è 86 cc;
- L'uso comune fuori da Eretz Israel è 137 cc;
- Secondo il Chazon Ish la misura è 150 cc.
Dato che come abbiamo visto sopra il kiddush della sera di Shabbat e l'havdalà al termine di Shabbat sono considerati de-oraita (prescritti dalla Torà), si utilizza la misura più grande (per il principio di safek de-oraita le-chumrà, ovvero che per le mitzvot stabilite dalla Torà, in caso di dubbio si sceglie l'opzione più esigente). La stessa misura va utilizzata per il kiddush della sera di Yom-Tov e dell'havdalà al termine di Yom-Tov dato che, pur essendo stabiliti dai Maestri z.l., vengono messi sullo stesso piano dei corrispondenti di Shabbat. Va verificato prima di Shabbat che il bicchiere che si utilizza per il kiddush contenga tali quantità.
Per quanto riguarda il kiddush del giorno di Shabbat e Yom-Tov, dato che sono di origine rabbinica, è sufficiente utilizzare la minore delle suddette quantità. Dato che si usa recitare il kiddush su un bicchiere pieno, la quantità è di solito ben superiore.
Se si recita il kiddush con una quantità di vino inferiore a quella necessaria, non si è adempiuto l'obbligo di recitare il kiddush e si è compiuta una trasgressione dato che la berachà è stata recitata in vano.
È bene abbellire la mitzvà utilizzando un bel bicchiere di vino. Si può utilizzare un bicchiere “usa e getta” solo se non si ha a disposizione nessun altro bicchiere. È preferibile che il bicchiere non sia rovinato (ovvero rotto, scheggiato o crepato). Se non si ha un bicchiere intero si può usare un bicchiere “rovinato”, ma non se esso ha un foro tale da non contenere un revi'it al di sotto del foro, nè se ha una crepa tale da non contenere liquidi caldi.
È opportuno lavare o pulire con un panno il bicchiere dentro e fuori per assicurarsi che sia pulito. Secondo lo Zohar si usa lavare il bicchiere anche se è già perfettamente pulito.
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