mercoledì 4 novembre 2009

7. BISHUL (CUOCERE)

Cuocere («bishùl») è una delle trentanove «avot-melachot» (attività creative primarie) il cui compimento a Shabbat è proibito dalla Torà. La melachà di bishùl è derivata dalla cottura delle tinture necessarie per colorare le coperture e arazzi del Mishkan, il «santuario mobile» (e dalla cottura del pane).

La melachà di bishul comprende i diversi modi in cui si applica il calore derivante dal fuoco o da un elemento termico elettrico (che è considerato a tutti gli effetti fuoco) [1] per variare la qualità dell’oggetto. [2]


Per quanto riguarda il cibo (solido o liquido) essa include: bollire, cuocere al forno, arrostire, friggere e gli altri metodi di cottura col calore. [3] Non fa differenza se il cibo può essere mangiato anche senza essere cotto (per esempio frutta, verdura, acqua e latte) [4]. Inoltre, non è necessario che il cibo sia a diretto contatto con il fuoco.[5] Nel caso in cui si sia cotto per sbaglio del cibo a Shabbat, è spesso proibito trarne beneficio. [6]

La melachà di bishul non include solo il cibo, ma anche altre sostanze non commestibili. Si trasgredisce la melachà se si fonde o arroventa il metallo, se si scioglie la cera o altri materiali, se si asciugano i vestiti, si secca legno o altri materiali, anche solo ponendoli vicino ad una fonte di calore. Ci soffermeremo qui principalmente sulle halachot inerenti il cibo, dato che sono le più frequenti e rilevanti. Le halachot riguardanti bishul a Yom-Tov essendo estremamente diverse da quelle di Shabbat non verranno trattate per ora.

Note
[1] Il sole non è invece considerato fuoco ed è quindi permesso cucinare a Shabbat direttamente con il sole, ma non in una pentola o piastra che siano state precedentemente riscaldate dal sole.
[2] Essa non va confusa con la melachà di accendere il fuoco a Shabbat. È proibito cucinare anche se il fuoco è già stato acceso prima di Shabbat.
[3] È proibito anche cuocere con il forno a micro-onde.
[4] La melachà di bishul non comprende quindi solo la cottura che renda il cibo commestibile, ma anche la cottura che lo renda migliore o più appetibile.
[5] La cottura può infatti avvenire anche con una piastra metallica scaldata dal fuoco (sia essa a contatto o meno con il fuoco stesso), avvicinando il cibo al fuoco, mettendo il cibo in un forno spento ma ancora caldo o anche, in molti casi, mettendo del cibo in una pentola contenente cibo caldo (liquido o solido) o in una padella vuota anche se siano state rimosse dal fuoco. Anche in questi casi si è trasgredita la melachà di bishul.
[6] Le halachot sono complesse. Vi sono casi in cui il cibo cotto a Shabbat è proibito per sempre, in altri casi è proibito solo a Shabbat e in altri casi è permesso. Si suggerisce di chiedere, caso per caso, l'opinione di un'autorità rabbinica competente.

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