mercoledì 21 ottobre 2009

2.2 YOM-TOV (terza parte)

Preparare per il giorno successivo. La kedushà del primo giorno di Yom-Tov è stabilita dalla Torà, mentre la kedushà del secondo giorno è stabilita dai Maestri z.l.. Secondo il principio di «ochel nefesh» descritto sopra è permesso compiere le melachot solo per un beneficio di Yom-Tov. Ne deriva che secondo la Torà il secondo giorno di Yom-Tov è considerato un giorno feriale ed è quindi proibito compiere una melachà il primo giorno di Yom-Tov il cui beneficio avviene il secondo giorno. [11] Il giorno inizia la sera e finisce la sera successiva ed è pertanto proibito compiere una melachà anche solo il pomeriggio del primo giorno il cui beneficio avviene la sera (che è già considerata parte del secondo giorno).

Il periodo detto «ben ha-shemashot», che cade tra il tramonto («shekiat ha-chammà») e l'uscita delle stelle («zet ha-kochavim») è considerato halachicamente come un periodo in cui non siamo sicuri se sia giorno (e quindi faccia ancora parte del giorno stesso) o sera (e quindi faccia parte del giorno successivo). È quindi proibito (i) compiere una melachà prima del tramonto il cui utilizzo avverrà dopo il tramonto e (ii) compiere una melachà durante il periodo di «ben ha-shemashot» il cui utilizzo avverrà dopo l'uscita delle stelle.

La natura «incerta» di questo periodo fa sì che ogni istante potrebbe essere parte del giorno precedente e l'istante successivo potrebbe far parte del giorno dopo. Ne deriva che se si compie una melachà durante «ben ha-shemashot» per beneficio immediato è possibile che tale beneficio avvenga il giorno successivo. Secondo Rav Shlomo Zalman Auerbach z.z.l. si applicano i principi di «safek de-oraita le chumrà» e «safek de-rabbanan le-kullà» e pertanto durante «ben ha-shemashot» (iii) è proibito compiere ogni melachà stabilita dalla Torà anche se è per beneficio immediato, mentre (iv) è permesso compiere melachot stabilite dai Maestri z.l. per beneficio immediato.

Riassumendo:

(i) è proibito compiere una melachà prima del tramonto il cui beneficio avvenga dopo il tramonto;

(ii) è proibito compiere melachot «deoraita» durante «ben ha-shemashot» sia per beneficio immediato che per beneficio dopo l'uscita delle stelle;

(iii) è proibito compiere melachot derabbanan durante «ben ha-shemashot» per beneficio dopo l'uscita delle stelle; ed

(iv) è possibile facilitare e compiere melachot derabbanan durante «ben ha-shemashot» per beneficio immediato.

Vi è però un'importante eccezione al principio secondo il quale non si può preparare per il giorno successivo. Nel trattato di Be'zà (17a) si stabilisce il principio secondo il quale è possibile preparare una quantità di cibo superiore («ribui ha-shiurim») rispetto a quella di cui si ha bisogno a Yom-Tov, dato che l'azione che si compie nella preparazione dell'ammontare più grande è identica a quella necessaria per la preparazione dell'ammontare più piccolo (per esempio l'accensione del fuoco nei modi permessi) necessaria per il giorno di Yom-Tov stesso. [12] Il cibo in eccesso può essere utilizzato sia il secondo giorno di Yom-Tov che durante un giorno feriale. [13]

Inoltre, per rispettare la kedushà di Yom-Tov, i Maestri z.l. hanno probito di compiere a Yom-Tov attività di preparazione («hachanot») per un giorno feriale o per il secondo giorno di Yom-Tov, anche se non comportano il compimento di alcuna melachà. Durante il primo giorno, o anche solo durante «ben ha-shemashot» tra il primo e il secondo giorno, è quindi proibito apparecchiare il tavolo per la seconda sera. Vi sono però delle circostanze (che Be'H vedremo caso per caso) in cui si possono compiere alcune attività di preparazione come ad esempio mettere l'acqua nelle pentole sporche.

Note
[11] A parte questa differenza, durante il secondo giorno di Yom-Tov si applicano le medesime halachot (per esempio l'astensione dal compimento della melachà) valide durante il primo giorno di Yom-Tov.
[12] Si faccia attenzione che, per esempio, è permesso bollire un uovo in più nella stessa pentola, ma non èpossibile cucinare successivamente una seconda frittata.
[13] È importante però non affermare verbalmente che l'ammontare in eccesso verrà consumato successivamente. Inoltre, secondo alcuni Pos'kim tale principio si applica solo nel caso in cui l'ammontare in eccesso può essere utilizzato a Yom-Tov e non è quindi permesso trasportare un mazzo di chiavi contenente sia chiavi che si possono utilizzare a Yom-Tov che chiavi che non si possono utilizzare.

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