Le melachot permesse. La Ghemarà (Be'zà 23b e 2b) dice che le melachot di «zad» (intrappolare animali) e «kozer» (mietere) non sono permesse a Yom-Tov anche se sono attività che normalmente vengono impiegate per la preparazione del cibo. L'eccezione di «ochel nefesh» non si applica quindi a tutte le attività necessarie per la preparazione del cibo. I Rishonim interpretano questa Ghemarà in modo diverso.
Rashi e Rambam (Hilchot Yom-Tov 1-5) derivano il principio secondo il quale se un cibo può essere preparato prima di Yom-Tov senza che perda gusto (come nel caso appunto della cattura dell'animale o della raccolta del grano), esso va preparato prima di Yom Tov. Se invece la qualità del cibo dovesse essere migliore se la preparazione avvenisse il giorno stesso (come nel caso della shechità - macellazione rituale [9] e della cottura di alcuni cibi) esso può essere preparato a Yom-Tov.
Secondo Rosh e Ran, attività che si compiono normalmente in grandi quantitativi e il cui consumo avviene durante molti giorni (si pensi alla pesca del pesce con le reti e alla mietitura del campo) vanno compiute prima di Yom-Tov, anche se vengono fatte in piccole quantità (come per esempio la raccolta di un frutto). Per alcune attività, come ad esempio borer (selezionare) si differenzia a seconda dell'azione particolare: è proibito separare le bucce dei prodotti agricoli, ma è permesso togliere il grasso dalla zuppa, dato che quest'ultima attività è compiuta normalmente in piccole quantità. Altre attività, come per esempio cucinare, vengono compiute giornalmente in piccole quantità ed è pertanto permesso compierle a Yom-Tov.
Nella pratica, lechatchila («a priori»), si applicano entrambi i principi, per cui:
(i) Qualsiasi attività normalmente compiuta in piccole quantità, se essa può essere compiuta prima di Yom-Tov ottenendo lo stesso risultato che si otterrebbe se fosse fatta a Yom-Tov, essa va compiuta anticipatamente.
(ii) Ogni attività che viene normalmente compiuta per grandi quantitativi non può essere compiuta a Yom-Tov nemmeno in piccoli quantitativi.
Quanto detto vale se l'attività poteva essere compiuta prima di Yom-Tov. Se, per circostanze fuori dal controllo dell'individuo,[10] non è stato possibile farlo, il cibo (per esempio cibo che non perderebbe gusto se fosse preparato in anticipo) può essere preparato a Yom-Tov. Se invece volutamente non viene preparato, esso può essere preparato a Yom-Tov compiendo la melachà in modo diverso dal normale («be-shinui»).
«Mitoch». Abbiamo visto che l'eccezione di «ochel nefesh» si applica non solo al cibo, ma anche ai bisogni fisici dell'uomo. Il principio di «mitoch» stabilisce che dato («mitoch») che un'attività può essere compiuta quando c'è un bisogno fisico, essa può essere compiuta anche quando non c'è un bisogno fisico. Purchè:
(i) sia compiuta per soddisfare un bisogno di Yom-Tov, e
(ii) si tratti di un bisogno comune alla maggioranza delle persone.
Per esempio, trasportare («hoza'à») da un dominio pubblico ad un dominio privato è una melachà proibita a Shabbat. A Yom-Tov è permesso trasportare del cibo per mangiarlo a Yom-Tov. È permesso trasportare dell'acqua calda per lavare mani e viso dato che è un bisogno fisico comune per la maggioranza delle persone.
Attraverso il principio di «mitoch» è permesso anche trasportare un Sefer Torà se c'è bisogno di leggerlo, trasportare un passeggino, o portare il lulav al bet ha-kenesset, anche se non sono bisogni fisici, ma sono comuni bisogni di Yom-Tov. Non è invece permesso trasportare le chiavi dell'ufficio dato che, non potendo lavorare, non si possono usare a Yom-Tov.
Il principio di «mitoch» si applica però solo ad alcune melachot:
(i) «hoza'à», trasportare,
Rashi e Rambam (Hilchot Yom-Tov 1-5) derivano il principio secondo il quale se un cibo può essere preparato prima di Yom-Tov senza che perda gusto (come nel caso appunto della cattura dell'animale o della raccolta del grano), esso va preparato prima di Yom Tov. Se invece la qualità del cibo dovesse essere migliore se la preparazione avvenisse il giorno stesso (come nel caso della shechità - macellazione rituale [9] e della cottura di alcuni cibi) esso può essere preparato a Yom-Tov.
Secondo Rosh e Ran, attività che si compiono normalmente in grandi quantitativi e il cui consumo avviene durante molti giorni (si pensi alla pesca del pesce con le reti e alla mietitura del campo) vanno compiute prima di Yom-Tov, anche se vengono fatte in piccole quantità (come per esempio la raccolta di un frutto). Per alcune attività, come ad esempio borer (selezionare) si differenzia a seconda dell'azione particolare: è proibito separare le bucce dei prodotti agricoli, ma è permesso togliere il grasso dalla zuppa, dato che quest'ultima attività è compiuta normalmente in piccole quantità. Altre attività, come per esempio cucinare, vengono compiute giornalmente in piccole quantità ed è pertanto permesso compierle a Yom-Tov.
Nella pratica, lechatchila («a priori»), si applicano entrambi i principi, per cui:
(i) Qualsiasi attività normalmente compiuta in piccole quantità, se essa può essere compiuta prima di Yom-Tov ottenendo lo stesso risultato che si otterrebbe se fosse fatta a Yom-Tov, essa va compiuta anticipatamente.
(ii) Ogni attività che viene normalmente compiuta per grandi quantitativi non può essere compiuta a Yom-Tov nemmeno in piccoli quantitativi.
Quanto detto vale se l'attività poteva essere compiuta prima di Yom-Tov. Se, per circostanze fuori dal controllo dell'individuo,[10] non è stato possibile farlo, il cibo (per esempio cibo che non perderebbe gusto se fosse preparato in anticipo) può essere preparato a Yom-Tov. Se invece volutamente non viene preparato, esso può essere preparato a Yom-Tov compiendo la melachà in modo diverso dal normale («be-shinui»).
«Mitoch». Abbiamo visto che l'eccezione di «ochel nefesh» si applica non solo al cibo, ma anche ai bisogni fisici dell'uomo. Il principio di «mitoch» stabilisce che dato («mitoch») che un'attività può essere compiuta quando c'è un bisogno fisico, essa può essere compiuta anche quando non c'è un bisogno fisico. Purchè:
(i) sia compiuta per soddisfare un bisogno di Yom-Tov, e
(ii) si tratti di un bisogno comune alla maggioranza delle persone.
Per esempio, trasportare («hoza'à») da un dominio pubblico ad un dominio privato è una melachà proibita a Shabbat. A Yom-Tov è permesso trasportare del cibo per mangiarlo a Yom-Tov. È permesso trasportare dell'acqua calda per lavare mani e viso dato che è un bisogno fisico comune per la maggioranza delle persone.
Attraverso il principio di «mitoch» è permesso anche trasportare un Sefer Torà se c'è bisogno di leggerlo, trasportare un passeggino, o portare il lulav al bet ha-kenesset, anche se non sono bisogni fisici, ma sono comuni bisogni di Yom-Tov. Non è invece permesso trasportare le chiavi dell'ufficio dato che, non potendo lavorare, non si possono usare a Yom-Tov.
Il principio di «mitoch» si applica però solo ad alcune melachot:
(i) «hoza'à», trasportare,
(ii) «bishul», cucinare,
(iii) «shechità», macellare ritualmente e
(iv) «hav'arà», accendere il fuoco.
Le altre melachot sono invece permesse solo se rientrano nella categoria di «ochel nefesh».
Note
[9] Il minhag diffuso è di astenersi comunque dalla macellazione dei bovini e di compiere solo la shechità dei polli.
[10] Secondo alcuni Pos'kim ciò vale anche nel caso in cui l'individuo fosse troppo occupato per preparare il cibo prima di Yom-Tov.
[10] Secondo alcuni Pos'kim ciò vale anche nel caso in cui l'individuo fosse troppo occupato per preparare il cibo prima di Yom-Tov.
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