mercoledì 30 settembre 2009

6.3 ATTIVITÀ PERMESSE DOPO LA TOSSEFET

Normalmente la donna riceve lo Shabbat prima dell'accettazione della comunità al momento dell'accensione dei lumi. In casi di vera necessità e però possibile stipulare che non si accetta lo Shabbat al momento dell'accensione e pertanto si possono compiere le attività necessarie che sarebbero altrimenti proibite già dall'accensione. (S) Come abbiamo visto secondo il Maran Shulchan Aruch, l'accensione dei lumi non comporta invece l'accettazione dello Shabbat.

Chi ha accettato lo Shabbat individualmente può chiedere ad un altro ebreo che non abbia ancora ricevuto lo Shabbat (o ad un non ebreo) di compiere per suo conto qualsiasi attività, anche se il compimento di tale attività è proibito a Shabbat dalla Torà, purchè ciò avvenga prima del momento in cui la comunità accetti lo Shabbat e mai oltre il tramonto. (S) Secondo il Ben Ish Chai è bene astenersi dal chiedere ad altri di compiere attività, salvo nel caso in cui si debba compiere una mitzvà.

Durante il periodo di ben ha-shemashot è possibile chiedere ad un non ebreo di compiere attività proibite a Shabbat solo se si tratta di (i) un motivo importante, (ii) qualcosa di necessario per lo Shabbat o (iii) per una mitzvà. Cio vale anche se lo Shabbat è già stato accettato dalla comunità, ma vi è ancora un po' di tempo prima che escano le stelle. In questo periodo si può quindi chiedere ad un non ebreo di accendere i lumi di Shabbat (ma l'ebreo non dice la berachà). (S) Secondo il Kaf Ha-Chaim le berachà va pensata ma non detta.

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