Ad esclusione dell'astensione dal compiere le melachot, per quanto riguarda le altre halachot il periodo di tossefet rimane parte del giorno precedente.
Per esempio:
(i) Per quanto riguarda il b'rit milà, se un bambino nasce dopo l'accettazione dello Shabbat, ma prima del tramonto di venerdì, si considera che sia nato venerdì e l'ottavo giorno è il venerdì successivo. [11]
(ii) Durante il periodo dell'omer, chi ha dimenticato di contare l'omer il giovedì sera può contarlo venerdì (senza berachà) fino al tramonto anche se ha già accettato lo Shabbat.
(iii) Per il conteggio dei primi cinque giorni di niddà della donna, se il periodo ha inizio dopo l'accensione delle candele, ma prima del tramonto, venerdì è considerato il primo dei cinque giorni. Similmente, se il quinto giorno cade di venerdì e non è riuscita a fare la bedikà (controllo) prima di accendere le candele, è possibile farlo purchè lo si faccia prima del tramonto. Ciò vale sia per Shabbat che per Yom-Tov.
Si faccia attenzione, che se da un lato si considera che lo Shabbat sia iniziato al tramonto del sole (o prima, per la tossefet Shabbat), per il compimento di alcune mitzvot si è rigorosi (come richiede la Torà) e si attende l'uscita delle stelle quando è sicuramente notte.
Per esempio:
(i) Se si riceve presto lo Shabbat e si fa il kiddush prima che faccia scuro, è bene mangiare almeno un ke-zait di pane dopo l'uscita delle stelle.
(ii) Il ke-zait di matzà che è obbligatorio mangiare la sera di Pesach va mangiato dopo l'uscita delle stelle. (S) Secondo il Maran Shulchan Aruch, non c'è bisogno.
(iii) A Sheminì Atzeret il kiddush va fatto dopo l'uscita delle stelle: se venisse fatto prima si dovrebbe ancora mangiare in sukkà, ma se si facesse il kiddush di Sheminì Atzeret, non si potrebbero più recitare le berachot inerenti la sukkà.
(iv) A Shavuot, arvit va detto dopo l'uscita delle stelle in modo da completare i 49 giorni dell'omer. (S) Secondo Rav O. Yosef shlit'a non c'è bisogno di attendere l'uscita delle stelle per dire la tefillà di arvit. Lechatchila, il kiddush va invece detto dopo tale ora.
Note
[11] Se il bambino nasce durante il periodo di Ben Ha-Shemashot, il b'rit milà avviene la domenica. Il venerdì successivo potrebbe corrispondere al settimo giorno e non all'ottavo, mentre lo Shabbat successivo potrebbe essere il nono giorno (mentre il b'rit milà si può fare a Shabbat solo se viene fatto l'ottavo giorno). Se invece nasce quando è notte il b'rit milà avviene lo Shabbat successivo.
Per esempio:
(i) Per quanto riguarda il b'rit milà, se un bambino nasce dopo l'accettazione dello Shabbat, ma prima del tramonto di venerdì, si considera che sia nato venerdì e l'ottavo giorno è il venerdì successivo. [11]
(ii) Durante il periodo dell'omer, chi ha dimenticato di contare l'omer il giovedì sera può contarlo venerdì (senza berachà) fino al tramonto anche se ha già accettato lo Shabbat.
(iii) Per il conteggio dei primi cinque giorni di niddà della donna, se il periodo ha inizio dopo l'accensione delle candele, ma prima del tramonto, venerdì è considerato il primo dei cinque giorni. Similmente, se il quinto giorno cade di venerdì e non è riuscita a fare la bedikà (controllo) prima di accendere le candele, è possibile farlo purchè lo si faccia prima del tramonto. Ciò vale sia per Shabbat che per Yom-Tov.
Si faccia attenzione, che se da un lato si considera che lo Shabbat sia iniziato al tramonto del sole (o prima, per la tossefet Shabbat), per il compimento di alcune mitzvot si è rigorosi (come richiede la Torà) e si attende l'uscita delle stelle quando è sicuramente notte.
Per esempio:
(i) Se si riceve presto lo Shabbat e si fa il kiddush prima che faccia scuro, è bene mangiare almeno un ke-zait di pane dopo l'uscita delle stelle.
(ii) Il ke-zait di matzà che è obbligatorio mangiare la sera di Pesach va mangiato dopo l'uscita delle stelle. (S) Secondo il Maran Shulchan Aruch, non c'è bisogno.
(iii) A Sheminì Atzeret il kiddush va fatto dopo l'uscita delle stelle: se venisse fatto prima si dovrebbe ancora mangiare in sukkà, ma se si facesse il kiddush di Sheminì Atzeret, non si potrebbero più recitare le berachot inerenti la sukkà.
(iv) A Shavuot, arvit va detto dopo l'uscita delle stelle in modo da completare i 49 giorni dell'omer. (S) Secondo Rav O. Yosef shlit'a non c'è bisogno di attendere l'uscita delle stelle per dire la tefillà di arvit. Lechatchila, il kiddush va invece detto dopo tale ora.
Note
[11] Se il bambino nasce durante il periodo di Ben Ha-Shemashot, il b'rit milà avviene la domenica. Il venerdì successivo potrebbe corrispondere al settimo giorno e non all'ottavo, mentre lo Shabbat successivo potrebbe essere il nono giorno (mentre il b'rit milà si può fare a Shabbat solo se viene fatto l'ottavo giorno). Se invece nasce quando è notte il b'rit milà avviene lo Shabbat successivo.
Nessun commento:
Posta un commento