mercoledì 12 agosto 2009

4. I PREPARATIVI (quarta parte)

Lettura della parashà. Ogni settimana il singolo [16] deve leggere la parashà che la kehillà leggerà a Shabbat. [17] Il testo ebraico va letto due volte e bisogna leggere la traduzione aramaica detta Targum Onkelos. Chi può farlo legga anche la spiegazione di Rashi. Il Talmud (Berachot 8b) dice «chi completa [la lettura] con la kehillà [nel modo stabilito] i suoi giorni e anni verranno allungati».

Si può cominciare subito dopo la minchà dello Shabbat precedente, quando la kehillà incomincia a leggere tale parashà. Vi sono due alternative entrambe valide: o si fa l’intera lettura il venerdì, o si legge un pezzo al giorno e lo si completa il venerdì. Se non si è fatto a tempo, è bene terminare la lettura prima del pranzo di Shabbat. Piuttosto che ritardare il pranzo di Shabbat per completare la lettura è preferibile farla dopo pranzo. Se non si è risuciti a farlo prima si completi la lettura durante i primi tre giorni della settimana successiva. [18]

Il modo corretto di farlo è di leggere ogni passuk o ogni paragrafo [19] (a seconda degli usi) due volte e poi leggere il Targum. Chi lo sa fare, è bene che legga i pessukim con i te’amim. (S) Terminata la lettura, secondo il Ben Ish Chai si ripete l’ultimo passuk una volta in più. C’è chi usa leggere anche l’haftarà.

Preparativi a ridosso dello Shabbat o Yom-tov.
Dal passuk della manna menzionato sopra (Shemot 16, 5) i nostri Maestri z”l imparano che oltre ai preparativi da fare il mattino di venerdì (o il giorno prima di Yom-tov) o durante i giorni precedenti, bisogna fare alcuni preparativi subito prima di Shabbat o Yom-tov.

Oltre a pulire e riordinare la casa, si stenda una tovaglia sul tavolo e la si lasci fino all’uscita dello Shabbat. È bene coprire tutti i tavoli della casa.

In onore dello Shabbat e Yom-tov si indossano vestiti [20] che non si usano durante gli altri giorni della settimana.[21] Essi vanno indossati durante tutto lo Shabbat anche se si è a casa da soli.[22]

Si assaggi il cibo di Shabbat prima del suo inizio per verificare se c’è bisogno di aggiungere qualcosa.[23]

È opportuno chiedere ai membri della propria casa se sono state prelevate le terumot e maaserot e se è stata separata la challà; chiedere se sono stati fatti tutti i preparativi (per esempio disconnettere la luce interna del frigo); e invitare ad accendere le candele e a terminare di compiere le attività proibite a Shabbat.

Altre regole.
Quando Yom-tov cade di venerdì o di giovedì e venerdì, bisogna fare l’eruv tavshilin il giorno prima di Yom-tov.
Quando Yom-tov cade subito prima o dopo Shabbat e per i due giorni di Yom-tov che si celebrano fuori da Eretz Israel, bisogna preparare le candele prima dell’inizio del primo tra Shabbat o Yom-tov.
È bene controllare i propri vestiti per verificare che non vi siano oggetti che non possono esere trasportati fuori di casa o oggetti che siano mukze.

Note
[16] Le donne sono esenti, ma è bene che sentano la lettura della Torà a Shabbat.
[17] Ciò vale solo per lo Shabbat e non per yom tov. Così facendo si copre l’intera Torà in un anno.
[18] In casi estremi, alcuni posekim ritengono che si possa completare la lettura a Simchà Torà.
[19] L’inizio e la fine di ogni paragrafo sono indicati con una Samech o una Peh.
[20] Dato che durante lo Shabbat si sospendono le manifestazioni di lutto, l’uso comune è di cambarli anche in onore dello Shabbat che cade durante i sette giorni di avelut e per lo Shabbat che precede Tishà Be-Av (Shabbat Chazon).
[21] Se si cambia il tallit katan (i tzitzit che si indossano tutto il giorno sotto la camicia) chi recita solitamente la berachà quando li indossa al mattino, bisogna che la dica nuovamente.
[22] I vestiti sono indossati per dare onore allo Shabbat e non agli ospiti.
[23] Dato che durante i nove giorni a partire da Rosh Chodesh Av (per i sefarditi a partire dal giorno successivo a Rosh Chodesh) l’uso è di non mangiare la carne, quando si assaggia del cibo cucinato con la carne, esso non va inghiottito. Secondo alcuni posekim non si dice alcuna berachà. Lo stesso vale se il diguno del 10 di Tevet cade di venerdì.

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