Il Sefer Chassidim (s. 149) spiega che «è molto importante essere alacri nel preparare tutto quanto sia necessario per lo Shabbat come se si ospitasse la regina o la propria sposa con tutta la sua famiglia. Preso da somma gioia per l’onore della visita, il padrone di casa ordinerebbe ai servitori di pulire, riordinare e decorare la casa e lui stesso uscirebbe a comprare carne e pesce per onorare i propri ospiti. Anche se avesse mille servitori si occuperebbe lui stesso di preparare le pietanze. A maggior ragione il padrone di casa deve occuparsi per i preparativi dello Shabbat che è la nostra sposa, la nostra regina e la nostra delizia».
La centralità dello Shabbat. Il Ramban (Nachmanide) spiega il passuk «Ricorda il giorno dello Shabbat per santificarlo» (Shemot 20, 8) come un’esortazione a ricordare lo Shabbat durante la settimana comprando cibi particolarmente gustosi per l’onore dello Shabbat e contando i giorni della settimana «yom rishon» (il primo giorno dopo Shabbat), «yom shenì» (il secondo giorno dopo lo Shabbat) e così via.[1] Se la settimana viene vissuta attorno allo Shabbat, non solo lo Shabbat diventa un «vero» Shabbat, ma l’influenza dello Shabbat si fa sentire durante i giorni della settimana. [2]
La centralità dello Shabbat. Il Ramban (Nachmanide) spiega il passuk «Ricorda il giorno dello Shabbat per santificarlo» (Shemot 20, 8) come un’esortazione a ricordare lo Shabbat durante la settimana comprando cibi particolarmente gustosi per l’onore dello Shabbat e contando i giorni della settimana «yom rishon» (il primo giorno dopo Shabbat), «yom shenì» (il secondo giorno dopo lo Shabbat) e così via.[1] Se la settimana viene vissuta attorno allo Shabbat, non solo lo Shabbat diventa un «vero» Shabbat, ma l’influenza dello Shabbat si fa sentire durante i giorni della settimana. [2]
Note
[1] E non contandoli come fanno altri popoli che attribuiscono ai giorni della settimana nomi di diverse divinità pagane. Il “mizmor” o “shir shel yom” (il salmo giornaliero che si legge alla fine della tefillà di shacharit e che i leviti leggevano e leggeranno nel Bet Ha-Mikdash) è anticipato dalla menzione del giorno della settimana. È importante avere in mente che si sta compiendo la mitzvà deoraita di ricordare il giorno dello Shabbat durante la settimana. Nei giorni di Rosh Chodesh e di Yom-Tov in cui, salvo in alcune kehillot, non si usa leggere il salmo si abbia cura di menzionare il giorno della settimana.
[2] Si può così comprendere il detto dei nostri Maestri z’l che se il popolo d’Israele rispettasse due Shabbatot di fila, giungerebbe immediatamente la gheulà (redenzione dell’era messianica). Perchè due Shabbatot? La Torà dice in diversi luoghi: “sei giorni farai il tuo servizio e il settimo giorno sarà Shabbat”. Non vi può essere Shabbat senza i giorni della settimana che lo precedono. Ma i giorni della settimana possono essere tali solo se sono vissuti per lo Shabbat. Il primo Shabbat influenza i giorni della settimana successiva e questi a loro volta influenzano lo Shabbat successivo che diventa così un vero e proprio Shabbat.
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