mercoledì 22 luglio 2009

2. PRINCIPI GENERALI

Il Rambam (Maimonide) nella sezione Hilchot Shabbat del Mishnè Torà (cap 1, halachot 1, 2, 3) fornisce un ordine generale delle halachot di Shabbat. Vi sono quattro categorie di comandamenti relativi allo Shabbat, due stabiliti dalla Torà («deoraita») e due stabiliti dai Maestri z“l («derabbanan») ed espressi dal profeta Isaia.

Quelli stabiliti dalla Torà sono:

(i) «Zachor», «Ricorda il giorno dello Shabbat per santificarlo» (Shemot 20, 8), che si traduce nel ricordare il giorno al suo inizio con il kiddush e alla sua fine con l’havdalà.

(ii) «Shamor», [3] «Osserva il giorno dello Shabbat per santificarlo» (Devarim 5, 12) che consiste nell’astenersi dal compiere alcune precise attività definite come melachot (attività creative).

Quelle espresse da Isaia (Isaia 58, 13; Rambam 2, 12) sono :

(iii) «Kavod», l’onore dello Shabbat, che consiste nel lavarsi prima dell’inizio dello Shabbat, nel lavare (entro) giovedì i vestiti in modo da indossare vestiti puliti e che tali vestiti siano diversi da quelli utilizzati durante la settimana, nel mangiare poco il venerdì così da avere appetito durante il pasto del venerdì sera, nell’apparecchiare il tavolo prima dell’inizio dello Shabbat, pulire la casa, ordinarla, fare i letti e accendere le luci.

(iv) «Oneg», il godimento dello Shabbat, ovvero preparare cibi e bevande gustose secondo le proprie possibilità, mangiare tre pasti (sera, mattina e pomeriggio) possibilmente con carne e vino, accendere le luci, [4] dormire e non digiunare.

Esistono altre attività, deoraita e derabbanan, che non rientrano in questa categorizzazione e che Be.H. vedremo a suo tempo.

Note
[3] Le due espressioni “Shamor” e “Zachor” sono utilizzate nelle due versioni dei “dieci comandamenti” e la ghemarà spiega che sono state pronunciate contemporaneamente (Rosh Ha-Shanà 27a).
[4] Si accendono le luci sia per il kavod che per l’oneg dello Shabbat.

Nessun commento:

Posta un commento