mercoledì 24 giugno 2009

3. SECHITÀ (SPREMERE)

L’av melachà «dash» (trebbiatura) consiste nel processo attraverso il quale i semi del grano sono estratti facilmente dal guscio naturale che li avvolge. Inclusi nella proibizione sono i casi in cui viene estratto il prodotto agricolo commestibile (cotto o meno) dal contenitore naturale non commestibile in cui è cresciuto. Se la buccia fosse commestibile l’attività consisterebbe nell’estrarre del «cibo» da un altro «cibo» che non rientra nella melachà di dash. [5]


Alcuni esempi sono l’estrazione dei legumi (e.g., piselli) dal guscio quando quest’ultimo non sia commestibile, la spremitura dei cibi e dei tessuti per estrarne il succo o il liquido bevibile, la mungitura. [6] L’azione di estrazione si definisce come «dash» quando il cibo o liquido che non era commestibile o bevibile quando si trovava nel suo contenitore naturale diventa tale.

Tra le varie attività comprese nella melachà di dash, ci soffermeremo principalmente sulla sechità (spremitura) della frutta, in quanto si tratta di un’attività comune e ricorrente. Alla fine del capitolo, quando presenterò le applicazioni pratiche, includerò anche alcuni casi dash che non hanno a che fare con la spremitura della frutta.


Note
[5] Non è necessario che il cibo estratto sia immediatamente commestibile (prima della cottura).
[6] La melachà di dash ha delle similitudini con quella di borer (scegliere, separare). In alcuni casi un’attività è permessa secondo i criteri di una melachà ma non dell’altra. Cercherò di indicare qui le situazioni pratiche in cui l’attività permessa secondo la melachà di dash sia invece proibita da borer o da altre melachot.

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