mercoledì 17 giugno 2009

2.1 LE MELACHOT

Le melachot. Le 39 avot melachot (attività creative primarie) elencate nella Mishnà (Shabbat 73a) sono le attività il cui compimento a shabbat è proibito dalla Torà («deoraita»). Esse corrispondono alle attività necessarie per la costruzione del mishkàn (santuario mobile) che veniva interrotta durante lo shabbat. Le attività creative che hanno la stessa natura dell’av melachà, ma che non venivano impiegate per la costruzione del mishkàn, prendono il nome di toladòt (attività corollarie) che sono anch’esse proibite dalla Torà.


Shevùt. Vi sono poi delle attività che pur non rientrando nella proibizione deoraita, sono proibite dai nostri Maestri z”l («derabbanan») con l’autorità impartita loro dalla Torà stessa. I Maestri z”l le hanno stabilite per vari motivi spesso riconducibili all’esigenza di prevenire di trasgredire le proibizioni della Torà. Per esempio, non è permesso salire su un albero perchè ciò può condurre a raccogliere un frutto [3] (il ché è proibito dalla Torà). Non è permesso ammassare della frutta in un cesto in un posto lontano da quello in cui è cresciuta perchè assomiglia all’attività di me’amer (ammassare nel luogo di crescita del prodotto). Si è tenuti a rispettare ugualmente sia le proibizioni deoraita che derabbanan.

Intenzione. Affinchè un’attività possa definirsi creativa c’è bisogno di avere l’intenzione di compierla. Pertanto è permesso compiere un’attività permessa (per esempio camminare sull’erba), anche se vi è la possibilità che si compia non intenzionalmente («davar she-eno mitcaven») un’azione proibita (strappare l’erba). Se invece la melachà è un risultato inevitabile («pesiq reisha») [4] è proibito compierla anche se non si ha intenzione di farla. Per esempio, dato che bagnare l’erba a shabbat è una melachà, è proibito lavarsi le mani sull’erba perchè è inevitabile che l’acqua bagni l’erba. Quanto detto vale per le proibizioni deoraita. In alcuni casi però i Maestri z”l hanno proibito delle azioni che possono condurre a trasgredire non intenzionalmente la melachà.

Yom-tov. Molte delle halachot di yom-tov sono identiche a quelle di shabbat. Nei casi in cui ci siano delle differenze cercherò di indicarle.


Note
[3] La proibizione è imperativa così come l’hanno stabilita i Maestri z”l, anche quando la ragione non sussiste. Non è quindi permesso salire su un albero nemmeno nel caso in cui non vi siano frutti e nemmeno su un albero non da frutta.
[4] Questo principio è presentato nella ghemarà con la seguente osservazione: è possibile dire che si è tagliata la testa del gallo, ma non si aveva intenzione di ammazzarlo? Da qui il nome “pesiq reisha ve-lo yamut” (si taglia la testa e non muore?).

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