sabato 1 dicembre 2007

RIFORMATI: GLI ELLENIZZANTI DI OGGI

Le piccole fiammelle che danzano davanti ai nostri occhi durante gli otto giorni di chanukka raccontano che la vittoria degli asmonei va ben al di là dei confini del popolo d'israele ed ha una portata universale e storica valida fino al giorno d'oggi.

Pubblicato su: Morasha'/Kolot, Jarchon, JewishLife

Da quando gli asmonei accesero per la prima volta i lumi di chanukkà, ogni anno (quest’anno è la 2.172-esima volta) ricordiamo i miracoli, nascosti e rivelati, che Ha-Kadosh Baruch Hu (D-o) ha compiuto per noi: la vittoria sul campo di battaglia, la rimozione del giogo ellenista dal nostro popolo, la purificazione del bet ha-mikdash (tempio di Gerusalemme) e ovviamente l’ampolla d’olio che ha bruciato per otto giorni.

Ma se ci fermiamo per un attimo ad ascoltare le piccole fiammelle, esse ci raccontano che vi è un altro miracolo avvenuto ai tempi di chanukkà che interessa l’umanità intera. Prestino orecchio i nostri confratelli che ambiscono ad abbandonare l’unità del nostro popolo e considerino queste parole come un regalo “festivo”.

Immaginiamo per un istante che, D-o ce ne scampi, i greci avessero vinto e soffocato la rivolta degli asmonei. I greci e gli ebrei ellenizzati loro alleati avrebbero cancellato dalla faccia della terra il rimasuglio di ebrei che erano ancora attaccati alla Torà. E con essi sarebbe sparita anche la credenza in un D-o Unico, Creatore dell’universo e tutto ciò che tale fede implica. Senza un antagonista spirituale, la cultura greca, edonistica, egocentrica ed idolatra, avrebbe preso il sopravvento sul mondo intero. Con il risultato che il mondo sarebbe ben diverso da quello in cui viviamo. Molto più crudele. Basti pensare agli usi e costumi di ateniesi e spartani. Ed il tutto con il benestare dei grandi filosofi propugnatori di tale cultura.

Ma le piccole fiammelle che danzano davanti ai nostri occhi durante gli otto giorni di chanukkà raccontano una storia ben diversa. La vittoria degli asmonei è andata ben al di là dei confini del popolo d’Israele. Grazie a tale vittoria l’influenza ebraica, seppur adulterata, si è fatta sentire in tutto il mondo da allora fino al giorno d’oggi. All’ostinazione degli asmonei a mantenere il popolo ebraico separato dalle altre nazioni ha fatto seguito, due secoli più tardi la nascita del cristianesimo. E nonostante sia stato causa di enormi sofferenze per il nostro popolo, esso ha cambiato il mondo per il meglio. Non mi si fraintenda, il cristianesimo è considerato avodà zarà (idolatria) dall’halachà, ma ha il merito di aver diffuso in un mondo totalmente pagano diversi concetti ebraici, estirpando così la più grossolana idolatria. Già Seneca accusava gli imperatori romani di aver assorbito dagli ebrei concetti quali carità, bontà, shabbat ed altri valori ancora!

E ottocento anni dopo la vittoria dei maccabei è apparso l’islam. Anch’esso ha attinto ampiamente dalla Torà per presentare ai selvaggi abitanti del deserto un nuovo codice di vita. Con il risultato che al giorno d’oggi circa la metà della popolazione mondiale vive secondo principi ispirati dal nostro Tanach. Non è qui il luogo per enumerare le tante e fondamentali distorsioni che i concetti ebraici hanno subito, ma come ci insegna il Rambam (Maimonide), addottando alcuni principi basilari ebraici, queste religioni compiono un ruolo importante nel preparare il mondo per la redenzione finale. Comprendiamo quindi la portata universale della vittoria dei maccabei.

La conclusione di questa analisi non piacerà certo agli ebrei laici, gli ebrei ellenizzati del giorno d’oggi, che si stanno assimilando spiritualmente e geneticamente tra le nazioni del mondo. Considerano se stessi come coloro che contribuiscono alla cultura universale e guardano gli ebrei osservanti come coloro che vi rinunciano. Ma se si ascolta il messaggio dei lumi di chanukkà si scopre che è vero esattamente l’opposto.

È stato l’isolamento, spirituale e culturale, che ha portanto avanti la più importante rivoluzione spirituale della storia umana. È l’ebreo che è rimasto attaccato alla Torà, a D-o e alle mizvot, colui che, nel corso dei secoli, ha contribuito maggiormente al benessere universale. È l’ebraismo osservante che, rifiutando di scomparire come le altre culture antiche, ha dato origine a cristianesimo e islam, attraverso i quali l’umanità si è redenta dal più grossolano paganesimo e ha dato origine al mondo in cui viviamo.

Agli occhi degli ebrei ellenizzati contemporanei degli asmonei, i devoti ebrei leali al proprio ebraismo erano visti esattemente come gli ebrei laici vedono gli ebrei (ultra-)ortodossi al giorno d’oggi: fanatici, arretrati, chiusi nel ghetto, bigotti che fanno solo del male a Israele per il loro ostinato rifiuto ad accettare la modernità.

Una superficiale analisi sembrerebbe dar ragione ai moderni ebrei ellenizzati propugnatori del pragmatico approccio razionale. Così come allora, nel nome dell’apertura intellettuale, artistica, letteraria, sociale per abbracciare la cultura imperante non hanno esitato a compromettere l’autentico ebraismo e ad allontanarsi dalla Torà e mizvot percependo se stessi come gli illuminati cittadini del mondo. La storia dimostra però esattamente il contrario!

Gli ellenizzatori erano i pionieri dell’assimilazione ebraica, i precursori dell’autodistruzione come cultura ed in ultima analisi come popolo. Sono stati invece i maccabei coloro che con il loro intransigente attaccamento all’antico, con la propria unicità religiosa e genuino attaccamento a Torà e mizvot hanno portato avanti la più grande rivoluzione culturale dell’umanità e portato a compimento la promessa Divina data ad Avraham Avinu: “E tutte le famiglie della Terra verrano benedette attraverso te”.

E ben poco è cambiato oltre due millenni dopo: coloro che rispettano la parola del S-gnore e non l’accrocco multiforme di ebrei “liberali”, hanno un messaggio da dare ai propri figli e alle nazioni. E anche questo è parte del miracolo di chanukkà. Vorranno gli ellenizzatori del 2008 rendersi conto di tale verità?

Michele Cogoi

Adattato da un articolo di Rav Moshe Grylack apparso su Mishpachah

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