giovedì 17 marzo 2011

È UNA MIZVÀ BERE FINO AD UBRIACARSI A PURIM?

Come molti altri temi ebraici anche il consumo del vino (e di altre bibite alcoliche) è un argomento affascinante, ma anche piuttosto complesso.

Ma a Purim il discorso sembrerebbe essere alquanto semplice. Il Talmud (Meghillà 7b) dice infatti: “è obbligatorio bere [vino o altre bibite alcoliche] fino a che non si può distingure tra baruch Mordechai (benedetto sia Mordechai) e arur Amman (maledetto sia Amman)”.


Molti commentatori, incluso lo Shulchan Aruch stesso (Orach Chaim 695), prendono questa frase in termini praticamente letterali. E nei secoli vi sono stati moltissimi ebrei – rabbini, studiosi della Torà e zaddikim – che hanno fatto proprio così.

Vi sono però molte autorità che, sulla base di una serie di diverse interpretazioni, sostengono che non sia obbligatorio ubriacarsi fino a questo punto. Eccone alcune:

- Il Talmud stesso rifiuta l'interpretazione letterale, sulla base di una macabra storia riportata in loco. Così spiega il Meiri (14esimo secolo, Provenza).

- Si tratta del massimo livello consentito e non il minimo necessario.

- Bisogna bere solo un po' di vino, o un po' di più di quanto si sia abitutati, in modo da addormentarsi. E quando si dorme non si può certo distinguere tra Mordechai e Amman (Remà, 16esimo secolo, Cracovia e altri commentatori, la cui posizione è ripresa dall'autorevole Mishna Brura, Polonia, inizio 20esimo secolo)

- La frase si riferisce al valore numerico ("ghematria") delle due frasi che , incredibile ma vero, è identico (502). Se non si è in grado di calcolare mentalmente la ghematria di queste parole ebraiche, significa che si è sufficientemente ubriachi (Maghen Avraham). Per alcuni di noi può essere un'impresa anche da sobri...

- La mia interpretazione preferita è la seguente. Si beva fino a che non si è in grado di decidere quale sia il miracolo più importante: la rovina dei malvagi o l'esaltazione e sopravvivenza dei giusti? Anche in questo caso si tratta di una domanda non semplice che richiede una certa lucidità mentale.

Comunque sia, secondo tutte le interpretazioni non è obbligatrio ubriacarsi. Può essere un comportamento degno di lode o meno a seconda non solo delle intenzioni che si hanno, ma sopratutto del comportamento che ne consegue. Negli ultimi anni, per l'insorgere di problemi di alcolismo in particolare tra i giovani, alcuni rabbini e psicologi hanno suggerito di evitare di bere del tutto a Purim.

Personalmente non mi pare il caso di giungere a questo estremo (se no di questo passo dove si arriva? Ad un Pesach senza glutine? Shavuot senza latticini? Sukkot senza agrumi? O un Chanukka senza olio?). Ma è fondamentale bere in modo responsabile!

Purim sameach e... le-chaim!

Rav Rashi Simon
Fondatore di Kesher, Londra
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Un'iniziativa di mikeamchaisrael.blogspot.com per il mondo ebraico italiano

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