Ai tempi del Bet Ha-Mikdash il capomese (rosh chodesh) veniva fissato con l'osservazione diretta del novilunio da parte di testimoni. Se la testimonianza giungeva durante il giorno successivo al 29esimo, esso veniva dichiarato capomese. Dato che all'inizio della giornata non si sapeva ancora se la testimonianza sarebbe giunta o meno, nel dubbio si dichiarava capomese. Se la testimonianza non giungeva, il giorno stesso era il 30esimo del mese e veniva automaticamente dichiarato rosh chodesh anche il giorno successivo.
Dalla distruzione del Bet Ha-Mikdash seguiamo un calendario fisso. Dato che il ciclo lunare è lievemente superiore a 29 giorni e mezzo, alcuni mesi durano 29 giorni, altri 30 e altri (cheshvan e kislev) durano alcune volte 29 e altre 30 giorni.
Quando il mese ha 30 giorni, rosh chodesh dura due giorni. Sapendo in anticipo quando cade il primo del mese non sarebbe necessario che anche il 30 del mese precedente fosse rosh chodesh. Si è invece mantenuta tale pratica anche nel calendario fisso come segno di fiducia nella ricostruzione del Bet Ha-Mikdash, possa esso essere ricostruito rapidamente ai nostri giorni.
Una volta capito come funziona il calendario si comprende anche la seguente domanda: se una persona è mancata il 30esimo giorno di cheshvan o kislev, qual è l'anniversario corretto negli anni in cui il mese ha solo 29 giorni? È il giorno successvio al 29esimo, quindi il primo del mese successivo, o è l'ultimo giorno del mese precedente? Entrambe le valutazioni sembrano aver egual merito.
Va chiarito a questo punto che è importante sapere qual è l'anniversario corretto per poter recitare il kaddish, digiunare, studiare mishnaiot, accendere il lume commemorativo e compiere gli altri minhaghim relativi all'anniversario.
Prima opinione. Secondo alcuni decisori halachici il dubbio è risolto dal fatto che il 30esimo giorno non è semplicemente l'ultimo giorno del mese, ma ha comunque il nome di rosh chodesh (Aruch Ha-Shulchan). Secondo altri, ciò che conta è il novilunio, il quale cade normalmente il 30esimo giorno successivo al rosh chodesh (Share' Teshuvà 568).
Secondo entrambi gli approcci il risultato è comunque lo stesso: quando il mese ha 29 giorni l'anniversario cade il primo giorno del mese successivo. Negli anni in cui il mese ha 30 giorni l'anniversario si celebra invece regolarmente il 30esimo giorno. Si noti che non si usa digiunare a rosh chodesh e pertanto si possono solo seguire gli altri minhaghim menzionati sopra.
Seconda opinione. Altri poskim seguono un approccio diverso. L'anniversario viene fissato l'anno successivo a quando è mancata la persona. Se il primo anno dopo la petirà il mese ha 30 giorni, l'anniversario è sempre a rosh chodesh: quando negli anni successivi il mese ha 30 giorni l'anniversario cade il 30esimo giorno e quando ne ha 29, l'anniversario cade il primo del mese successivo.
Se invece un anno dopo la petirà il mese ha 29 giorni, l'anniversario è il 29esimo giorno. Ciò vale anche per gli anni successivi nei quali il mese ha 30 giorni (Maghen Avraham 568, 7 e Mateh Efraim 3, 7).
Ma non sarebbe più corretto che negli anni in cui il mese ha 30 giorni l'anniversario cada il 30?
Le halachot che stiamo discutendo appaiono nella sezione “digiuni” dello Shuchan Aruch e in particolare in quella in cui si parla di nedarim (impegni) a digiunare (capitolo 568). Si comprende quindi l'approccio secondo il quale ciò che si fa il primo anno diventa un minhag che ha forza normativa da lì in poi.
Rimane da comprendere perchè il primo anno viene scelto come anniversario il 29 e non il primo del mese successivo. La scelta del 29esimo giorno può forse essere spiegata con il fatto che dato che, come abbiamo visto sopra, entrambi i giorni hanno lo stesso merito, visto che a rosh chodesh non si può digiunare si sceglie il giorno in cui lo si può fare.
La Mishnà Berurà (568, 42) dice che si usa seguire la seconda opinione.
Le-yilui nishmat avì morì Dario Yitzchak ben Eliahu z.l. mancato il 30 cheshvan 5762 e il cui anniversario cade oggi secondo entrambe le opinioni.
Shavua tov e chodesh tov.
Michele Cogoi
Dalla distruzione del Bet Ha-Mikdash seguiamo un calendario fisso. Dato che il ciclo lunare è lievemente superiore a 29 giorni e mezzo, alcuni mesi durano 29 giorni, altri 30 e altri (cheshvan e kislev) durano alcune volte 29 e altre 30 giorni.
Quando il mese ha 30 giorni, rosh chodesh dura due giorni. Sapendo in anticipo quando cade il primo del mese non sarebbe necessario che anche il 30 del mese precedente fosse rosh chodesh. Si è invece mantenuta tale pratica anche nel calendario fisso come segno di fiducia nella ricostruzione del Bet Ha-Mikdash, possa esso essere ricostruito rapidamente ai nostri giorni.
Una volta capito come funziona il calendario si comprende anche la seguente domanda: se una persona è mancata il 30esimo giorno di cheshvan o kislev, qual è l'anniversario corretto negli anni in cui il mese ha solo 29 giorni? È il giorno successvio al 29esimo, quindi il primo del mese successivo, o è l'ultimo giorno del mese precedente? Entrambe le valutazioni sembrano aver egual merito.
Va chiarito a questo punto che è importante sapere qual è l'anniversario corretto per poter recitare il kaddish, digiunare, studiare mishnaiot, accendere il lume commemorativo e compiere gli altri minhaghim relativi all'anniversario.
Prima opinione. Secondo alcuni decisori halachici il dubbio è risolto dal fatto che il 30esimo giorno non è semplicemente l'ultimo giorno del mese, ma ha comunque il nome di rosh chodesh (Aruch Ha-Shulchan). Secondo altri, ciò che conta è il novilunio, il quale cade normalmente il 30esimo giorno successivo al rosh chodesh (Share' Teshuvà 568).
Secondo entrambi gli approcci il risultato è comunque lo stesso: quando il mese ha 29 giorni l'anniversario cade il primo giorno del mese successivo. Negli anni in cui il mese ha 30 giorni l'anniversario si celebra invece regolarmente il 30esimo giorno. Si noti che non si usa digiunare a rosh chodesh e pertanto si possono solo seguire gli altri minhaghim menzionati sopra.
Seconda opinione. Altri poskim seguono un approccio diverso. L'anniversario viene fissato l'anno successivo a quando è mancata la persona. Se il primo anno dopo la petirà il mese ha 30 giorni, l'anniversario è sempre a rosh chodesh: quando negli anni successivi il mese ha 30 giorni l'anniversario cade il 30esimo giorno e quando ne ha 29, l'anniversario cade il primo del mese successivo.
Se invece un anno dopo la petirà il mese ha 29 giorni, l'anniversario è il 29esimo giorno. Ciò vale anche per gli anni successivi nei quali il mese ha 30 giorni (Maghen Avraham 568, 7 e Mateh Efraim 3, 7).
Ma non sarebbe più corretto che negli anni in cui il mese ha 30 giorni l'anniversario cada il 30?
Le halachot che stiamo discutendo appaiono nella sezione “digiuni” dello Shuchan Aruch e in particolare in quella in cui si parla di nedarim (impegni) a digiunare (capitolo 568). Si comprende quindi l'approccio secondo il quale ciò che si fa il primo anno diventa un minhag che ha forza normativa da lì in poi.
Rimane da comprendere perchè il primo anno viene scelto come anniversario il 29 e non il primo del mese successivo. La scelta del 29esimo giorno può forse essere spiegata con il fatto che dato che, come abbiamo visto sopra, entrambi i giorni hanno lo stesso merito, visto che a rosh chodesh non si può digiunare si sceglie il giorno in cui lo si può fare.
La Mishnà Berurà (568, 42) dice che si usa seguire la seconda opinione.
Le-yilui nishmat avì morì Dario Yitzchak ben Eliahu z.l. mancato il 30 cheshvan 5762 e il cui anniversario cade oggi secondo entrambe le opinioni.
Shavua tov e chodesh tov.
Michele Cogoi
Nessun commento:
Posta un commento